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L'evoluzione
della fotografia e la sua applicazione alle tecniche di realizzazione
di matrici, soprattutto nell'ambito della litografia, ha determinato
l'immissione di prodotti scadenti e a basso costo. In opposizione
a questa concorrenza, gli autori che eseguono le loro opere
con i metodi tradizionali sentono la necessità di tutelarsi
attraverso una chiara definizione di che cosa si intenda per
incisione originale.
In tal senso viene definita e da tutti accettata quella data
dal Comité de la Gravure francese: |
Stampa originale è ogni
prova impressa, generalmente su carta, da una matrice, tradizionalmente
in legno, metallo o pietra, lavorata direttamente dall'artista,
in modo che il tratto inciso o lasciato in rilievo o comunque
altrimenti reso ricettivo dell'inchiostro trasporti sul supporto
finale, attraverso una più o meno complessa operazione di stampa,
l'immagine originale concepita dall'artista proprio per questo
scopo. |
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Lo
stesso concetto viene ribadito più tardi soprattutto in riferimento
alla distinzione tra un'opera eseguita manualmente ed una mediante
una macchina. |
Il
Congrés International de la Gravure, considerando che il termine
incisione indica talvolta un lavoro eseguito a mano dall'artista,
talvolta un procedimento meccanico di riproduzione, dando luogo
ad equivoci sulle qualità sostanziali di opere fra loro molto
differenti sia per tecnica che per valore commerciale,
esprime
il desiderio che il termine incisione sia riservato solo alle
opere eseguite a mano, mentre per ogni altro procedimento tecnico,
attuale o futuro, dovrà essere indicata con precisione la tecnica.
Quanto poi alle incisioni eseguite a mano, ma di interpretazione,
esse dovranno portare l'indicazione del pittore o del disegnatore
da cui deriva il soggetto. |
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Ulteriore
contributo proviene dal III Congresso Internazionale delle Arti
Plastiche, tenutosi a Vienna nel Settembre 1960, nel corso del
quale vengono definite e raccolte in uno Statuto alcune precise
indicazioni relative alla definizione delle differenze che intercorrono
tra una "stampa originale d'arte" e una "riproduzione". |
1
- È di esclusivo diritto dell'artista incisore fissare il numero
delle copie da stampare di ogni sua opera grafica, eseguita
nelle diverse tecniche: acquaforte, litografia, ecc.
2 - Ogni stampa per essere considerata autentica deve portare
non solo la firma dell'artista, ma anche l'indicazione del numero
totale di tiratura e del numero progressivo di stampa. L'artista,
volendo, può anche annotare se lui stesso ha proceduto alla
tiratura dell'opera.
3 - È consigliabile, a tiratura ultimata, che la matrice (pietra,
metallo, legno, ecc.) venga biffata o cancellata o che almeno
porti un segno chiaramente distinguibile che ne denunci l'avvenuta
tiratura.
4 - I principi qua sopra enunciati si applicano esclusivamente
alle opere originali, cioè a quelle opere derivate da una matrice
direttamente incisa dall'artista. Le opere che non soddisfano
a questa condizione devono essere considerate "riproduzioni". |
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Altro
intervento per la regolamentazione proviene da alcune proposte
formulate dal Print Council of America di New York |
a)
- solo l'artista crea il disegno d'invenzione sopra o nella
lastra, pietra, legno o altro materiale, con il proposito di
fare la stampa;
b) - la stampa è tratta dal suddetto materiale dall'artista
o da chi esegue il lavoro attenendosi alle sue direttive;
c) - la stampa ultimata viene approvata dall'artista;
d) - le prove d'artista devono essere limitate e dichiarate;
e) - l'edizione limitata deve portare il numero progressivo
e finale;
f) - è opportuno che l'incisore cancelli o biffi la matrice
a edizione ultimata;
g) - è requisito apprezzabile apporre l'indicazione della data
dell'incisione. |
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Appare
qui evidente che tutto ciò che non è di mano dell'artista non
può essere considerato prodotto originale. Nel rispetto della
tradizione più classica, sarebbe da aggiungere anche la condizione
che la tiratura sia effettuata manualmente utilizzando il torchio
a stella.
Vale quindi il principio che fotolitografie, fotoincisioni,
fotoserigrafie, ecc. debbano essere considerate non alla stregua
di prodotti artistici e venga loro riconosciuto un basso valore
di mercato, sia pure senza negare la loro validità espressiva,
estetica, poetica, ecc.
Ogni stampa o prodotto analogo posto sul mercato dovrebbe essere
accompagnato dalle indicazioni del percorso tecnico seguito
per evitare di trovarsi in possesso di prodotti fotomeccanici,
ma soprattutto per essere consapevoli di aver pagato un prezzo
congruente.
Nonostante i tentativi di ufficializzare e di definire i termini
che fanno di una stampa un prodotto originale ed artistico,
il progresso del settore ha consentito numerosi tentativi di
realizzare opere che potessero essere spacciate per originali
anche senza averne i requisiti; tentativi peraltro molto spesso
coronati da successo.
Massima responsabilità e migliore risultato tecnico spettano
in questo senso alla fotoincisione che permette di produrre
matrici litografiche attraverso trattamenti fotografici di materiali
sensibili alla luce. In tal modo l'opera non è prodotta direttamente
dall'artista, ma è il risultato di una procedura del tutto simile
a quella adottata nella produzione in serie di illustrazioni
a mezzo stampa con macchine offset. |
Se
i primi esperimenti in tal senso non hanno dato pregevoli risultati
e soprattutto il prodotto ottenuto era chiaramente riconoscibile
dalla presenza di un retino, il tempo e il progresso tecnico
hanno consentito agli stampatori di realizzare opere del tutto
simili a quelle ottenute con i metodi più tradizionali e non
riconoscibili da questi se non da persone particolarmente esperte
e dotate di notevoli capacità discriminanti.
Impadronitisi degli accorgimenti tecnici della fotolitografia,
il tentativo si è rivolto anche alla incisione fotochimica riuscendo
a realizzare matrici calcografiche prodotte con mezzi non manuali.
Opere in tal modo prodotte, diffuse sul mercato e spacciate
per stampe d'arte "originali" non possono che essere qualificate
come falsi.
Si deve però rilevare e sottolineare un particolare fenomeno
che coinvolge e responsabilizza l'intero settore. Se le tecniche
fotomeccaniche sono state generalmente rifiutate dagli incisori
che praticavano con seria professionalità la loro arte, non
così è stato per quello stuolo di pittori che sono divenuti
litografi o incisori per convenienza.
Sconcertante anche la risposta del pubblico degli acquirenti
che non si è curato tanto di garantirsi l'autenticità delle
opere acquistate quanto di fare incetta di fogli firmati da
nomi di fama, per esporli in salotto e farne mostra con amici
e conoscenti.
A fronte di incisori e stampatori rimasti fedeli alle tecniche
più tradizionali e autentiche che si sono impegnati nel contestare
il diffondersi di prodotti realizzati con tecniche poco ortodosse,
si è dovuto constatare un generalizzato disinteresse dimostrato
dal pubblico e dagli operatori del mercato d'arte nei confronti
del dilagare di opere realizzate con tecniche fotomeccaniche
e ormai accettate al pari delle altre |
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La
"costruzione" di un artista e delle relative opere è un business
da non sottovalutare.
Seguendo spesso le tecniche di marketing più sofisticate si
può assistere alla formazione di prezzi che sconcertano e talora
le opportunità offerte da questo immenso segmento di mercato
possono indurre in truffe anche clamorose.
Spesso la quotazione delle opere di un determinato artista viene
gonfiata artificiosamente con la complicità di acquirenti compiacenti.
A fronte di un prezzo di vendita molto elevato, il compratore
corrisponde solamente una frazione di tale importo, impegnandosi
però a non lasciare trapelare ad alcuno tale "sconto". In questo
modo si ottengono tre vantaggi:- si aumenta la quotazione ufficiale
delle opere di quel determinato artista,- si protegge il prezzo
dell'opera acquistata,- si incrementa il numero degli acquirenti
in quanto convinti di un "affare" da concludere.
Questo meccanismo assume talora i connotati di una vera e propria
truffa che colpisce i più sprovveduti, magari influenzati da
citazioni su pubblicazioni di parte spesso costruite in modo
poco comprensibile, ma sicuramente di effetto altisonante.
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