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L'Arte della Stampa

L'arte della stampa Potrebbe sembrare abbastanza naturale che, dopo aver inventato l'alfabeto e la scrittura, si passasse in poco tempo all'invenzione della stampa ossia del modo di riprodurre, mediante una adeguata pressione, segni o figure su un supporto atto a conservarne l'immagine.
Eppure bisognerà attendere fino alla metà del 1400 per festeggiare, nel mondo occidentale, la nascita ufficiale di questa tecnica. Tutto ciò prima dell'invenzione della stampa! Va detto tuttavia che per certi aspetti e sotto forme particolari la stampa non fu sconosciuta agli antichi, a partire soprattutto dall'area orientale e in particolare dalla Cina.
In Europa si stampava mediante tavolette di legno incise. Poi si passò a stampare pagine di solo testo da intercalare a pagine di figure e si ebbero i primi libri silografici (dal greco xylon = legno) di figure e di testo.
Questi ultimi in particolare erano denominati Donati, con riferimento alla grammatica latina del Donato, primo libro didattico impresso con questo sistema. Come più o meno tutti sanno, l'invenzione della tecnica di stampa moderna è attribuita a Gutemberg che, a Magonza, mise a punto dei caratteri incisi nel legno ma in forma modulare così che potessero essere composti in successione tra di loro in modo da formare parole, righe e pagine di testo.
Pagine che, non più intagliate in un'unica tavoletta, erano composte da tanti piccoli frammenti intercambiabili: ecco
inventata la stampa a caratteri mobili. Fin qui si può ancora pensare ad una tecnica xilografica mentre la vera tipografia nasce quando Gutemberg, con i soci Fust e Schöeffer, realizza caratteri più resistenti, incidendo punzoni e matrici in metallo dai quali si ricavano, mediante fusione di una lega di stagno e piombo, i tipi, caratteri metallici sempre da combinare con il criterio della composizione a caratteri mobili. La morte di Gutemberg, la distruzione della sua officina a seguito di eventi bellici, la fuga degli operai e la diffusione, sia pure sommaria, delle informazioni tecniche sulla nuova arte tipografica diffusero in tutta Europa l'innovazione e contribuirono a creare confusione sulla sua vera origine.
Furono in molti infatti a contendersi e a rivendicare l'invenzione della tipografia. Dopo il sacco di Magonza del 1462, molti operatori tipografici tedeschi si sparsero per l'Europa e giunsero soprattutto in Italia, chiamati da cardinali o da monaci di conventi, da prìncipi, da città o repubbliche, per impiantare attività tipografiche.
I primi stampatori chiamarono la loro attività ars impressoria o anche calchographia e solo verso la fine del XV secolo le venne attribuita la definitiva denominazione di typographia.